Agar II - agire e assistere in rete contro la tratta
IL PROGETTO È CONCLUSO
Il progetto “Agar II - Agire e assistere in rete contro la tratta " è finanziato dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nell’ambito dei progetti ex art.18 D.Lgs 286/98, e cofinanziato dalla Regione Lazio - Assessorato Politiche Sociali. Il servizio è rivolto a persone immigrate, sia extracomunitarie che comunitarie, sia donne che uomini che persone transessuali, che siano vittime di tratta a scopo di grave sfruttamento sessuale e lavorativo. Nello specifico la Cooperativa Parsec gestisce gli interventi rivolti alle vittime del grave sfruttamento lavorativo Per grave sfruttamento lavorativo si intendono tutte le forme di sfruttamento operate in qualunque settore professionale (da quello edile a quello domestico, agricolo, della ristorazione, negli stabilimenti manufatturieri, nelle piccole e grandi fabbriche, ecc.), oltre che nell'ambito della mendicità e delle attività illegali. Sulla base del grado di tutela e della possibilità di negoziazione di cui gode il lavoratore, si possono identificare diversi gradi di sfruttamento all'interno di un continuum che dal lavoro nero, sottopagato e svolto in condizioni irregolari, arriva a vere e proprie situazioni di tipo schiavistico o paraschiavistico. Obiettivo principale del progetto è garantire alle vittime riconosciute l'inserimento in un percorso di protezione sociale, che a partire dal rilascio del permesso di soggiorno art. 18 T.U. Immigrazione 286/98, consenta il reinserimento socio - lavorativo ed il raggiungimento della piena autonomia. APPROFONDISCI DENOMINAZIONE AGAR II - Agire e assistere in rete contro la tratta DESTINATARI Persone vittime di tratta a scopo di grave sfruttamento lavorativo MODALITA DI FINANZIAMENTO Ente finanziatore: Dipartimento per le Pari Opportunità Ente co-finanziatore: Regione Lazio Riferimenti di Legge: art. 18 D.Lgs. 286/98 TERRITORIO DI INTERVENTO Regione Lazio (esclusa la Provincia di Roma) BREVE STORIA Parsec inizia ad occuparsi del tema della tratta a partire dal 1999 grazie ai finanziamento dei progetti art. 18 erogati al Comune di Roma dal Dipartimento per le Pari Opportunità nell’ambito del Programma di assistenza e integrazione sociale a favore di donne e minori vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale previsto dal D.lgs. 286/98. A partire dal 2006, tuttavia, ci si rivolge in maniera specifica al grave sfruttamento lavorativo con il Progetto “Right Job”. Nato nel 2006 come un progetto sperimentale nell’ambito dei progetti art.18 D.Lgs 286/98 finanziati dal Dipartimento per le Pari Opportunità, il Progetto “Right Job” ha esteso negli anni le sue attività dalla sola realtà romana a quella delle altre province del Lazio. Il progetto ha attivato un’approfondita ricerca sul fenomeno a Roma e nelle province del Lazio, coinvolgendo tutti gli attori locali in un lavoro che è di mappatura, conoscenza, sensibilizzazione e formazione mantenendo, allo stesso tempo, un'attenzione particolare all'emersione e alla presa in carico delle vittime. Dall’indagine effettuata sul tema dello sfruttamento lavorativo è nata la pubblicazione “Right Job. Lavoro senza diritti. Tratta e sfruttamento lavorativo degli immigrati a Roma e nel Lazio”. Nel 2012, infine, è stato realizzato un documentario dal titolo “Padrone bravo” che racconta le condizioni di lavoro degli indiani originari della regione del punjab impiegati come braccianti nelle campagne della provincia di Latina. L’esperienza del Progetto “Right Job” si chiude nel 2011 ma le attività proseguono in continuità grazie al Progetto “AGAR II”.
IL PROGETTO SI È CONCLUSO IL 21/12/2012 OBIETTIVI Obiettivo generale è la presa in carico di vittime della tratta a scopo di sfruttamento lavorativo garantendo loro un percorso di protezione sociale che, a partire dalla fuoriuscita dalla condizione di sfruttamento, porti all'ottenimento del permesso di soggiorno ex art.18 D.Lgs 286/98 e al reinserimento socio-lavorativo. Nello specifico gli obiettivi sono: •Presa in carico di vittime della tratta a scopo di sfruttamento lavorativo; •Assistenza legale prima e dopo l’ottenimento del permesso di soggiorno ex art. 18; •Accoglienza di tipo residenziale; •Presa in carico “territoriale” per le persone che ricevono sostegno economico e alloggiativo da parte di familiari, amici, parenti; •Sostegno delle vittime alla preparazione di tutti i documenti necessari alla piena regolarizzazione sul territorio italiano; •Accompagno ai servizi sanitari; •Accompagno ai servizi deputati all’inserimento lavorativo; METODOLOGIA DI INTERVENTO La metodologia utilizzata nell'affrontare la presa in carico e la gestione dei singoli casi è quella del case management che permette una gestione integrata e individualizzata dei singoli percorsi, attraverso una pianificazione che mette insieme le differenti tipologie di intervento fornite dai vari servizi. I bisogni della persona sono, infatti, diversi e riguardano principalmente l'ambito legale, sanitario, psicologico, alloggiativo, formativo, necessitando anche di professionalità differenti. La caratteristica del progetto richiede inoltre un lavoro continuo di rete oltre che con i servizi sul territorio, anche con le Procure di riferimento per ogni singolo vittima e con gli Uffici Immigrazione delle Questure. Uno degli obiettivi del progetto è anche la creazione di una cultura diffusa sul problema del grave sfruttamento lavorativo, dell’estensione del fenomeno, delle sue implicazioni per la società tutta, della conoscenza degli strumenti a tutela delle vittime. In questo senso il punto di forza del Progetto continua ad essere l’attivazione di forme di conoscenza reciproca, di networking, di scambio con una serie molto ampia di servizi, istituzionali e non. STRUMENTI E ATTIVITÀ Il servizio offre: •accoglienza residenziale •inserimento in programma di protezione sociale •assistenza legale •supporto sanitario •mediazione linguistico - culturale •sostegno al reinserimento socio-lavorativo RETE E TERRITORIO Il progetto è attivo sul territorio della Regione Lazio esclusa la Provincia di Roma. L’assistenza individualizzata ai sensi dell’art. 18 T. U. Immigrazione non può prescindere dalla costruzione di una rete sui singoli casi e comporta necessariamente l’avvio di attività di raccordo, scambio e condivisione con le realtà territoriali che a diverso titolo incontrano e sostengono il target di riferimento. Va sottolineato, inoltre, che il Progetto “AGAR II” riesce ad avere un impatto sulle diverse realtà territoriali e a interagire con le politiche e le azioni delle amministrazioni locali, nella misura in cui si integra con le attività del progetto art. 13 “AGAR I” che ha l’obiettivo complementare di intercettare e far emergere il fenomeno. Soprattutto nel caso della tratta a scopo di sfruttamento lavorativo, infatti, le attività di assistenza e accoglienza delle vittime (proprie del progetto ex art. 18) non possono prescindere dalle attività di emersione e intercettazione del fenomeno (proprie del progetto art. 13). Di fatto, nel momento in cui, su un singolo caso in carico, si va a interagire con altre realtà territoriali, si avvia contemporaneamente un'attività di sensibilizzazione sul tema del grave sfruttamento lavorativo, soprattutto ne caso in cui si tratti di istituzioni pubbliche e delle Forze dell'Ordine. Sono stati avviate collaborazioni con: Forze dell’Ordine, Ispettorati del Lavoro, Sindacati, Associazionismo ed enti del privato sociale, Centri di orientamento al lavoro, Centri di Servizio per Immigrati, Operatori degli Sportelli di ascolto per immigrati, poliambulatori per stranieri, Servizi Sociali dei Comuni e tutte le realtà che a vario titolo possono impattare con il fenomeno del grave sfruttamento lavorativo. Nei confronti di tutte le agenzie territoriali contattate, istituzionali e non, viene fatto un intervento di sensibilizzazione e informazione sul fenomeno. STRUTTURA ORGANIZZATIVA L’equipe del progetto è composta da psicologi, assistenti sociali, mediatori linguistico-culturali, avvocati. CONTATTI Tel. 348.9945653 e-mail: right.job@libero.it |
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